Le Illustrastorie

Il tempo: Futuro 🔮

Lo schermo del computer lo fisserà per molti mesi, ancora, ancora e ancora. Le dita scorreranno veloci e poi lente sulla tastiera, gli occhiali lasceranno un solco sul naso, la lingua diventerà arida perché non berrà quanto dovrebbe e le idee entreranno e usciranno dalla testa alla velocità della luce. Ci sarà il periodo produttivo: un capitolo dopo l’altro, la caratterizzazione di un personaggio nuovo ogni poco, la vita incessante del protagonista che vuole essere messa nero su bianco. Ma ci saranno anche i periodi di stallo, i periodi in cui non batterà una parola su Word, i periodi come quello che stava passando adesso.
Il romanzo che Futuro ha nel cassetto ancora non è pronto. Ma quando lo sarà? Quando avrà il coraggio di concluderlo e di vederlo pubblicato? Il suo libro vedrà mai la luce?
Si aggiusta il ciuffo scombinato di capelli neri con nervosismo, si toglie gli occhiali e si stropiccia gli occhi. Si stiracchia buttandosi all’indietro sulla poltrona e poi decide di alzarsi: la casa è silenziosa. È notte fonda, anche oggi ha passato l’intera giornata davanti al pc, smuovendosi soltanto per i pasti e le esigenze fisiologiche. Le gambe intorpidite sentono di nuovo l’afflusso di sangue mentre Futuro fa un giro di ricognizione: apre delicatamente la porta della cameretta e vede le sue due figlie dormire placidamente; entra lentamente nella stanza, sfiora con le labbra la fronte di entrambe ed esce. Poi Futuro si dirige verso la sua camera da letto e quando entra sua moglie lo guarda assonnata. «Che ore sono?» biascica lei in dormiveglia. «Le cinque» risponde lui in un sussurro. «Tesoro vieni a letto, sarai stanco». Futuro le stampa un fugace bacio sulle labbra e si dirige verso il bagno. Lo sguardo che gli restituisce il suo riflesso allo specchio è inquietante: occhiaie nere, viso pallido, occhi stanchi. Mentre si sciacqua il viso, sua moglie entra nel bagno e lo abbraccia da dietro. «Dovresti prenderti una pausa» gli sussurra dolcemente. «Non posso…» risponde senza forze Futuro «Se non termino il romanzo…» «Cosa? Cosa succede?» lo incalza la moglie, adesso un po’ seccata.
«Hai la sfera di cristallo?» chiede puntigliosa. «No ma…» cerca di rispondere Futuro. «Appunto» lo interrompe lei, risoluta «Non puoi sapere ciò che ci aspetta domani, ma qui» e gli poggia la mano sul cuore «sai benissimo cosa succederà ai tuoi personaggi. Lo vuoi capire che puoi manovrare la loro vita con i fili del burattinaio, ma la nostra no?». Futuro si gira a guardare la moglie negli occhi con un grande punto interrogativo stampato in fronte. Lei continua a scrutarlo, aggiungendo «Non sappiamo cosa c’è in serbo per noi e non siamo in grado di predirlo…l’unica cosa che possiamo fare è accettare serenamente il destino che ci si presenterà e avere la forza di accoglierlo». Futuro si abbandona al dolce abbraccio di sua moglie e riesce soltanto a pensare che forse ha proprio ragione.

© Nicoletta Froechlich

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