Oggi sul blog

Eroine letterarie: la mia TOP 5

In giro sul web si leggono molti articoli dedicati alle protagoniste di romanzi ma, ci avete fatto caso che compaiono sempre le stesse? Per carità, Anna Karenina, Emma Bovary e compagnia sono grandi personaggi letterari però – sinceramente – mi sono stufata di leggere lodi sempre agli stessi personaggi. Ecco perché nel numero di marzo di aRt’s Creation ho stilato la mia personale Top 5 delle eroine letterarie, che riporto anche qui. Le elencherò in ordine casuale perché sarebbe troppo difficile scegliere chi mettere al primo posto.

“Avrei potuto perdonare la sua vanità se non avesse mortificato la mia”

1. Elizabeth Bennet; Orgoglio e Pregiudizio

La protagonista fuoriuscita dalla penna di Jane Austen è sicuramente nella classifica di molti degli articoli che ho letto ma, devo ammettere, che nemmeno io posso esimermi dal menzionarla. Elizabeth viene descritta come una ragazza risoluta, razionale e sensibile: il suo spiccato cinismo la rende, agli occhi della madre, sfrontata e poco ligia al costume. Una donna in età da marito che non vuole accasarsi con il primo che capita, che aspetta l’amore – attenzione, non lo cerca, lo aspetta! – che non vuole un matrimonio/contratto ma che vuole essere libera di poter scegliere con chi stare, per me è una donna che non si fa mettere i piedi in testa. E già qui ha tutta la mia stima, perché credo che vivere nel 1800 in cui c’era quella mentalità così ristretta avrebbe devastato chiunque della nostra generazione, no? Invece lei, alla fine dei conti e dopo mille peripezie, è riuscita a prevalere e a realizzare ciò che desiderava e non ciò che le era stato imposto.
Elizabeth è dolce, spiritosa, intelligente, una ragazza dalle mille risorse e forse uno dei personaggi meglio riusciti degli ultimi due secoli. Se non avete ancora letto Orgoglio & Pregiudizio vi consiglio di farlo quanto prima: forse lo stile lo troverete “pesante” all’inizio ma vi abituerete e vi addentrerete piano piano nella cittadina di Netherfiels.

“Io? Furbizia e tanti libri. Ci sono cose più importanti: amicizia… e coraggio”

2. Hermione Granger; Harry Potter

Hermione è la tipica “secchiona”: molto studiosa, eccelle in tutte le materie di studio ed è molto pignola quando si parla di compiti. Coraggiosa, leale, sa cavarsela nelle situazioni di crisi e pericolo; la sua conoscenza, unita al buon senso, è sempre stata fondamentale per superare tutte le sfide che il trio (Harry, Ron, Hermione) ha dovuto affrontare nei sette lunghi anni in cui è ambientata l’intera saga.
In alcune circostanze può sembrare imperturbabile o snob ma – vi assicuro – ha un cuore puro e nobile, è sensibile, tiene molto alle persone con cui interagisce e si batte per le cause a lei care. Io adoro Hermione perché dietro quella sua facciata da perfettina so-tutto-io si nasconde una ragazza insicura e fragile che cerca di mascherarsi provando ad essere la migliore in tutto. La falsa sicurezza di sé che fa trasparire le serve come scudo per poter affrontare ogni situazione, e ne affronta davvero tante. Però nel corso della saga, il suo personaggio si evolve positivamente e questo guscio che si è creata intorno comincia a consolidarsi con il suo essere e riesce a farla diventare – almeno in parte – una persona con un carattere più forte e risoluto; insomma, una donna.
Probabilmente vi ho descritto un personaggio che, letto così, potrebbe non piacervi ma non posso – e non voglio – farvi degli esempi pratici dato che non mi va di togliervi lo sfizio di leggere la saga, qualora non l’abbiate già fatto.

“Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa. Sempre. Ricordalo, Mariam”

3. Mariam e Laila; Mille splendidi soli

Mariam e Laila sono due donne afgane le cui vite difficili si incrociano e si intessono come una ragnatela. Ambientato a Kabul, il romanzo spazia in alternanza nella vita delle due protagoniste che, ad un certo punto, si incontrano. Entrambe spose di Rashid, un essere (perché per me uomo non è!) viscido e violento, ignorante e ubriacone, che si sente superiore non solo alle mogli ma alle donne in generale, le due protagoniste si ritrovano a condividere non solo il marito ma una vita orribile che noi occidentali non immaginiamo neppure. Costrette in un paese che non le considera persone bensì oggetti, Mariam e Laila sono il ritratto della donna fragile e sottomessa che subisce di tutto senza avere il potere e la libertà di fare nulla; ma nonostante ciò, le due riescono a creare un rapporto di amicizia e affetto che non ha eguali: la reciproca solidarietà, il dolore che condividono, il farsi forza a vicenda e il volersi così bene rendono la storia molto toccante.
Non vi nascondo che più volte ho quasi pianto per la descrizione di alcune scene cruente, di violenze che entrambe subivano, di scene che il mio cervello non immagina nemmeno sotto tortura… da donna, è stato difficile non provare ribrezzo e paura per quello che pativano. Durante la lettura, mi pervadeva un moto di tenerezza e sostegno per queste due protagoniste così sensibili e impotenti, un po’ di tristezza per le loro misere esistenze che – purtroppo – riflettono ancora oggi la realtà delle donne afgane, e i brividi lungo la schiena per la stessa impotenza che sentivo io nel non poter fare qualcosa per aiutarle. Questo romanzo mi ha catapultato in un luogo e in un tempo che mi ha messo l’angoscia ma contemporaneamente mi ha fatto capire che qualsiasi circostanza affrontiamo, noi donne sappiamo e possiamo essere forti e determinate – e magari folli – pur di ottenere ciò che meritiamo. Mariam e Laila vogliono soltanto la loro libertà e la ottengono a caro costo; nonostante ciò, la cosa affascinante è che, per quanto possa sembrare tutto triste, alla fine del libro riesci a trovare uno spiraglio di luce in cui le due protagoniste possono finalmente decidere per se stesse. Un libro che fa riflettere molto e che, seppur un po’ pesante e forte, consiglio di leggere assolutamente.

“Non c’è modo migliore per non essere creduti che dire la verità”

4. Lèonie Tardivaux; Lèonie

Lèonie Tardivaux, una giovane francese squattrinata, sposa Guido Cantoni, erede delle Rubinetterie Cantoni. Ma al suo Guido non interessa nulla dell’azienda di famiglia – che va avanti da tre generazioni – ed è qui che entra in gioco Léonie: da povera ragazza con un passato non roseo, si ritrova a dirigere una delle aziende più prestigiose alle porte di Milano. Nel giro di poco tempo, la giovane donna è benvoluta da tutta la famiglia e si integra così bene che riesce ad assimilarne tutte le abitudini, compresa la legge del silenzio su alcune faccende personali; infatti, come quasi tutti i membri della famiglia Cantoni, anche lei nasconde un segreto.
Léonie è una donna molto bella, una madre presente e attenta, una moglie devota, una manager di tutto rispetto che guida con successo le Rubinetterie Cantoni nel mare ostile della recessione economica. Léonie è tante facce della stessa medaglia: una moglie, una mamma, una nuora, una donna in carriera. Magari non è sempre convinta che la sua vita giri nel modo giusto, ma alla fine prende coscienza di sé e riesce a sentirsi sé stessa grazie alla sua determinazione. Ho deciso di inserirla nella mia top 5 perché Léonie è quel tipo di donna che aspiro a diventare, è quel tipo di donna che non mi fa smettere di credere che posso essere tante persone contemporaneamente e che posso riuscire bene in tutto. Ma anche Léonie ha i suoi difetti e i suoi punti deboli, come tutti d’altronde… ed è questo che la rende una protagonista vera, un personaggio in cui ognuna di noi può identificarsi. Durante la lettura, si impara a conoscere la petite Léonie e a capire i suoi stati d’animo, il suo carattere e la sua storia. Léonie è uno di quei personaggi che, seppur non sembra fare nulla di eclatante, lascia il segno.

“L’unica cosa che mi distrae è il panorama che vedo dai finestrini mentre sorvoliamo la città e proseguiamo verso la landa selvaggia che sta al di là. È questo che vedono gli uccelli. Solo che loro sono liberi e al sicuro. Al contrario di me”

5. Katniss Everdeen; Hunger Games

Katniss è una ragazza del Distretto 12, uno dei distretti del futuro distopico ambientato a Capitol City. Il Distretto 12 è uno dei più poveri e, infatti, Katniss è costretta a cacciare selvaggina in segreto per sfamare la sua famiglia. Ad appena sedici anni, si offre volontaria come tributo al posto di sua sorella Prim per gli Hunger Games: giochi mortali indetti dal Presidente Snow. Già qui, il carattere di Katniss sbuca fuori dal guscio: per salvare sua sorella da morte certa, si offre come partecipante a dei giochi mortali con la consapevolezza di poter non tornare a casa. Katniss è una ragazza determinata, indipendente, coraggiosa e impulsiva; a volte si dimostra fredda ma sotto sotto è una ragazza fragile che è stata costretta a crescere troppo in fretta in seguito alla morte di suo padre. Gli avvenimenti che si susseguono nella sua vita, la portano ad adattarsi al motto “uccidi o sarai ucciso” considerando sé stessa un’arma letale. Molto restia a stringere amicizia – anche se nel corso della saga si ritrova un bel po’ di amici – Katniss è il simbolo della ribellione: con la sua strategia durante la 74esima edizione degli Hunger Games innesca, senza saperlo, una rivolta.
Mentre leggevo i libri, rapita totalmente dalla storia, ho ammirato Katniss per la sua tenacia e la sua forza di volontà anche se, a volte, mi sono indignata con lei: sa essere davvero testarda quando vuole. E forse questa è una delle caratteristiche che tanto la contraddistinguono come eroina perché molte scelte che prende sono dettate dalla sua testardaggine. Ma Katniss non è soltanto una macchina da guerra: è impacciata, non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, si imbarazza in determinate situazioni e vederla sorridere è abbastanza raro; cerca di non fidarsi troppo delle persone per paura di essere tradita ma, in fin dei conti, vuole soltanto l’appoggio di chi le sta intorno. Questo suo lato, così differente dall’essere un simbolo da imitare e seguire, mi fa apprezzare il suo personaggio perché – durante la lettura – ti ricorda che si tratta pur sempre di una ragazzina.

◇ ◇ ◇ ◇ ◇

E’ stato molto difficile per me poter inquadrare tutti i personaggi ma spero di esserci riuscita e di avervi convinto a leggere questi libri, qualora – ovviamente – non l’abbiate già fatto! Vi invito a farmi sapere il vostro parere contattandomi su Facebook tramite la mia pagina Nikilu’s